Deangelis

I disegni prima di tutto sono rappresentazioni figurate della realtà. In particolare lo sono quando diventano progetti di design con l’ausilio delle “arti applicate” che, congiuntamente, ne accrescono il valore costruttivo e la fattibilità tecnica.

I disegni di gioielli e di ornamenti del corpo selezionati e proposti per questa occasione possiedono tale virtù e quel grado di definizione tipica delle competizioni che hanno segnato la fortunata stagione di riconoscimenti dell’Istituto “Benvenuto Cellini” di Valenza, scuola tradizionalmente custode della cultura orafa; la sua storia si distingue per la grande produzione di idee, concetti e composti creativi materializzati in disegni e manufatti in prevalenza sperimentali che hanno seguito (se non influenzato), in parallelo, l’evoluzione nel tempo del gioiello valenzano. La stessa produzione cosiddetta “analogica” che ha rivoluzionato gli aspetti e le regole di una concezione secolare e, successivamente, quella digitale a supporto del metodo didattico.

Questi pochi disegni riproducono modelli ornamentali in metalli nobili e gemme naturali, la cui vocazione innovativa si manifesta attraverso principi applicati ai processi progettuali e tecnologici.

Claudio Deangelis